Morto il padre della Protezione civile italiana

Lo straordinaio conoscitore della fragilità del nostro Paese, come lo ricorda il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, fu il primo, a intuire la fondamentale distinzione tra il soccorso in fase di emergenza e la necessitò di una costante previsione e prevenzione dei rischi naturali.

Parlamentare della DC, dal 1972 ricoprì l'incarico di Sottosegretario all'Interno nei governi Moro e Andreotti, occupandosi proprio di Pubblica sicurezza, antincendio e protezione civile.

Fu Commissario Strordinario per il coordonamento dei soccorsi duranteil terremoto in Friuli del 1976 e nel terremoto del 1980 in Campania e Basilicata.

Nel 1981 venne incaricato da Pertini di predisporre l'organizzazione di una nuova Protezione Civile e nel 1982 fu nominato Ministro per il coordinamento della Protezione civile e diventò Capo del Dipartimento appena creato, un percorso che verrà sancito con la Legge 225 del 1992 e che vedrà Zamberletti coordinatore del Sistema nazionale di Protezione civile, unmondo da cui non si è più allontanato e che lo porterà nel 2007 a essere nominato Presidente della Commmissione Grandi rischi, incarico che ha mantenuto sino alla fine.

Lo ricordiamo come il politico che ha compreso e felicemente favorito l'ingresso della scienza nel campo della sicurezza e della difesa del territorio, rendendo le istituzioni particolarmente attente e partecipi del delicato ruolo di questa struttura operativa che è la Protezione Civile in seno a una società moderna e responsabile.

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